giovedì 4 novembre 2010

Altro che ricattabilità.

Di fronte a questo abisso morale e politico, a questi giri di hostess, di escort, di procacciatori di escort, di emilifede, di lelemora e compagnia bella, vale la pena notare l'atteggiamento della sinistra politica e di quella intellettuale.

Tuttora incapace di elaborare alcunché di credibile da presentare agli italiani, il partito democratico pretende di suscitare entusiasmo puntando sulla questione del mancato rispetto delle procedure: la telefonata, la Questura, il PM, la burocrazia, etc... Ma, ormai lo abbiamo imparato, all'italiano medio non importa un fico secco delle procedure, a lui nessuno ha mai spiegato che il rispetto delle regole significa protezione dei più deboli; per lui il rispetto delle regole rimane una fissazione da fessi.

C'è poi la sinistra intellettuale, quella che ha in Repubblica il suo house organ. La sua "linea politica", sublimata negli editoriali di Giuseppe D'Avanzo, punta l'attenzione sul tema della ricattabilità del presdelcons: la sostanza dell'interesse pubblico nella vicenda tutta privata dei festini di Berlusconi risiederebbe nella condizione di ricattabilità nella quale Berlusconi si sarebbe cacciato a causa delle sue spericolate frequentazioni.

Ma, come ha fatto notare Wittgenstein, alla luce dell'atteggiamento tracotante del diretto interessato ("sono fatto così e alla mia età non ho intenzione di cambiare") che esibisce con orgoglio la sua condotta, cosa c'è da ricattare ?

Il punto, come si diceva una volta, è un altro. E torna utile a questo punto riprendere un vecchio post dell'anno scorso, dove si diceva che vicende come questa rappresentano l'imprimatur ufficiale al cinismo dilagante, al modello di vita che vende la propria dignità (insieme al proprio corpo) al personaggio influente, in funzione del successo. Con tanti saluti ai finti proclami di meritocrazia, di valore dello studio, del sacrificio.

4 commenti:

Angelo ha detto...

E se il mancato rispetto delle procedure e la condizione di ricattabilità non fanno breccia nell'"utente medio" della politica/tv, come può, secondo te, farlo la critica al cinismo dilagante ed ai modelli di vita imperanti?

Antonio Lo Nardo ha detto...

Eh eh... hai proprio ragione.
Il fatto è che io (noi) mi sento parte del problema, non la soluzione.

Josh71 ha detto...

Sull'argomento vi invito a leggere un articolo del Time, sulla berlusconizzazione dell'Italia. Più comodamente potete leggere un sunto sul sito di Giornalettismo: http://www.giornalettismo.com/archives/92682/time-italiani-piu-berlusconizzati/

Angelo ha detto...

Siamo sempre al solito punto: il dominio delle menti attraverso la tv. Prima ancora di leggere che "l’80% della popolazione riceve le sue notizie dalla televisione", è sufficiente andare in luoghi "popolari" (bar, sale d'attesa, ospedali) ed osservare su quali canali sono sintonizzati gli onnipresenti televisori: su quelli Mediaset. E se si passa una giornata in casa davanti a queste tv, lo sconforto sarà totale.